I TRE STRUMENTI DEL TEMPO

 

Registrare i dati relativi alla pressione, alla temperatura e al contenuto di vapore presente nell’aria è un’operazione fondamentale per comprendere e prevedere i fenomeni meteorologici.

La lettura di questi dati, quando si naviga, andrebbe effettuata almeno ogni 1-2 ore.

 

Fra i parametri che vengono  rilevati quotidianamente dalle stazioni meteorologiche, la pressione dell’aria, la sua temperatura e il contenuto di vapore (umidità), sono tra i più significativi per l’analisi e la previsione del tempo. Queste osservazioni vengono effettuate ogni tre ore per lo studio del tempo su vasta scala e ogni ora o ogni mezz’ora per il servizio aeronautico.

IL BAROMETRO mostra le variazioni della pressione dell’aria in hPa (ettopascal). Il barografo, invece, oltre a misurare la pressione atmosferica, ne registra l’andamento nel corso del tempo, in modo tale da avere un’immediata visione grafica, oltre che numerica, della tendenza barometrica, ovvero la variazione della pressione nelle ultime tre ore.

Esistono due tipi di barometri: quello a mercurio e quello metallico a capsula deformabile, detto anche aneroide o olosterico. Gli strumenti del primo tipo non si usano a bordo delle imbarcazioni perché sono ingombranti e devono mantenere la verticalità rispetto all’orizzonte. I barometri metallici, invece, possono essere trasportati con facilità e sono utilizzabili a bordo. La loro struttura è formata da una capsula di metallo, all’interno della quale è creato un vuoto d’aria e, da una molla. La pressione dell’aria deforma la capsula e la molla, fissata alla capsula stessa, tende a raggiungere una posizione di equilibrio. Una lancetta collegata alla molla attraverso un sistema di leve, consente la lettura dei dati su una scala graduata.

Il barografo possiede fino a sei capsule sovrapposte, mentre il microbarografo, in grado di misurare e registrare variazioni di pressione fino a un decimo di hPa, ne possiede di più.

I barometri metallici possono sregolarsi con facilità e per questo devono essere tarati frequentemente con barometri a mercurio o con i valori osservati da una stazione meteorologica nelle vicinanze. A bordo, è importante non esporre lo strumento ai raggi solari il cui calore potrebbe alterare la pressione interna alla capsula.

Se la pressione normale dell’atmosfera segnata dal barometro è 1.013,25 hPa, un valore più basso o più alto di questo, non sta a significare che il tempo è brutto o bello, potremmo infatti avere valori superiori a quest’ultimo su di un’ampia area geografica: in questo caso, per esempio, una pressione di 1.015 hpa sarà considerata “bassa pressione”.

Per avere un’idea del cambiamento del tempo in meglio o in peggio, dobbiamo invece registrare la tendenza barometrica: valori positivi segnaleranno un miglioramento del tempo, valori negativi, un peggioramento. Un abbassamento di 4-5 hPa in tre ore è già un’indicazione di allarme; diminuzioni di 9-10 hPa (in tre ore), specialmente se uniti a un  rinforzo del vento che raggiunga forza 5-6, costituiscono indizi certi di un rapido peggioramento. Se poi la pressione diminuisse di 1,5-2 hPa in poco meno di due ore, potremmo essere sicuri che il maltempo ci colpirà rapidamente.

I TERMOMETRI più diffusi sono quelli a liquido, metallici ed elettronici, spesso questi ultimi abbinati a un barometro e a un igrometro e in grado anche di misurare la temperatura di rugiada. Quando i valori di quest’ultima si avvicinano alla temperatura dell’aria, vuol dire che l’umidità è in aumento.

Affinché un termometro fornisca indicazioni corrette, è necessario:

a.    Mettere l’apparato in una posizione della barca dove esista una corretta ventilazione (questo vale, fra l’altro, anche per il barometro);

b.    Avere cura che lo strumento non sia esposto alla diretta radiazione solare e sia distante sa fonti di calore;

c.    Nel posizionare il termometro, interporre fra questo e il punto di appoggio (parete, paratia, ecc…) un supporto di legno, polistirolo o altro materiale che lo isoli dal calore.

L’IGROMETRO invece è lo strumento che misura il contenuto di umidità dell’aria. Se si dispone di un modello “classico”, ovvero a capelli (o peli di animale), la sua precisione non è molto accurata, a meno di tararlo tre volte l’anno e di pulirne spesso gli elementi sensibili, asportando il grasso con acqua distillata e la polvere con un pennello morbido.

E’ molto importante correlare tra loro le misurazioni della temperatura, dell’umidità e della pressione. Si tenga presente, però, che i fenomeni meteorologici non sono dovuti solo al valore della pressione dell’aria. Potrebbe infatti piovere, pur osservando valori alti della pressione, oppure registrare cielo poco nuvoloso con indicazioni di bassa pressione. Pertanto è necessario mettere a confronto le varie osservazioni simultanee della pressione, della temperatura e dell’umidità.

Per esempio, un’invasione d’aria calda sarà accompagnata da una diminuzione della pressione e da un aumento dell’umidità e della temperatura, mentre al contrario, le invasioni d’aria fredda saranno caratterizzate da un aumento della pressione e da una diminuzione dell’umidità e della temperatura.

Alcune semplici regole possono risultare di utilità pratica:

·       Con pressione alta, temperatura e umidità basse, il tempo si manterrà stabile e sereno o poco nuvoloso;

·       Nel periodo estivo, dopo una mattinata di tempo buono, se il barometro rimane stabile o in lieve diminuzione, e l’umidità e la temperatura crescono, c’è da attendersi un aumento della nuvolosità cumuliforme a evoluzione diurna, associata a temporali;

·       Se la temperatura e l’umidità tendono a diminuire, con pressione in aumento, il tempo tenderà al miglioramento;

·       Se la temperatura e l’umidità aumentano, con pressione atmosferica in diminuzione, il tempo tenderà al peggioramento.

 

Tratto da Bolina scritto da Gian Carlo Ruggeri - meteorologo