CHE LE VACANZE SIANO VACANZE...


 

Meglio vivere con spensieratezza e leggerezza i fatidici giorni di vacanza attesi tutto l'anno, senza caricarli di obiettivi e aspettative che rischierebbero di applicare al tempo libero la logica efficientista del mondo del lavoro.

Non possiamo dimenticare che il termine vacanza viene dal latino vacare: "essere vuoto", "sgombro", "libero", "avere il tempo per attendere".

Tradotto in termini concreto vuol dire offrirsi l'opportunità di un cambiamento di ritmo, di stile, di abitudini rispetto a quello che è normalmente la nostra vita quotidiana.

Se siamo stati seduti a una scrivania durante l'anno, è il momento di sgranchirsi le gambe, se abbiamo passato i mesi lavorativi a corre su e giù per la città, l'Italia o addirittura il mondo, è il momento di sedersi, stare e riposare.
Se abbiamo passato l'anno da soli ci farà bene coltivare la compagnia, e se siamo stati sempre circondati da persone possiamo scoprire il piacere di momenti di sana solitudine.

Non ci sono ricette infallibili a priori, ognuno deve disegnare la vacanza adatta a sé e al momento di vita che sta attraversando.

Questo, senza caricare la vacanza di eccessive aspettative. Non è necessariamente il momento giusto per cambiare vita o per vivere un'avventura cinematografica. O meglio, questo può anche essere l'effetto collaterale, ma non può essere preteso, programmato a priori. E nella misura l'aspettativa è troppo alta, si rischia di vedere solo al metà mezza vuota del bicchiere e di non godersi quanto di fatto si sta vivendo.

Andare in vacanza è un'arte, "lasciar andare" pesi, pensieri, preoccupazioni non avviene con la stessa fulminea velocità con cui si accende o si spegne una radio. Bisogna lasciarsi un po' di tempo... per sbollire, far decantare, cambiare ritmo e lasciar emergere aspetti di sé rimasti di alto durante il resto dell'anno. La vacanza è il momento giusto per tornare a essere interi. Ed è già tanto. Non chiediamo di più.


BUONE VACANZE!