COME VEDONO I PESCI?

 

Ma gli organismi marini hanno lo steso tipo di occhio che abbiamo noi?

Da tempi memorabili questa domanda ha incuriosito l’uomo. Oggi le conoscenze ci permettono di trovare differenze. Ma per capire che ce ne sono, basta aprire gli occhi sotto l’acqua marina, vediamo sfuocato: abbiamo bisogno di una maschera che frapponga tra i nostri occhi e l’acqua, uno strato d’aria. E già la rifrazione (cioè la proprietà di deviare i raggi luminosi che l’attraversano) è diversa tra aria e acqua.
Ebbene ci sono piccole ma profonde differenze tra l’occhio umano e quello dei pesci: partiamo dall’esterno per arrivare all’interno. La cornea umana è una pellicola protettiva a forma di lente, questo già aiuta la messa a fuoco. Nei pesci la cornea serve solo a proteggere.
Un ruolo fondamentale lo assume il cristallino: negli uomini è a forma di lente biconvessa , mentre nei pesci è duro e di forma sferica. E’ il cristallino che permette la vera messa a fuoco dei raggi sulla retina ( la parte interna sensibile ai raggi luminosi). Ma nei pesci esso, per espletare la sua funzione, fa un movimento avanti e indietro, mentre negli uomini cambia solo la curvatura della sua superficie. Questo fa sì che l’occhio dei pesci si adatti molto meglio ai diversi tipi di rifrazione.
Inoltre pesci e crostacei hanno una particolarità: hanno occhi “camaleontici”, cioè in grado di spostarsi uno indipendentemente dall’altro. Possono così guardare contemporaneamente in direzioni diverse e avvertire in questo modo la presenza di un predatore o di una preda senza insospettirla.
Infine una curiosità: quasi tutti, penso, hanno visto immagini di pesci abissali… grandi bocche verso l’alto, grandi dimensioni e occhi…. o quasi assenti o enormi. Questo dipende dalle diverse strategie adottate dalle specie abissali. Laggiù dove è tutto scuro, o si cerca di essere sensibili con altri organi, quali cellule che rilevano cambiamenti di pressione o di carattere elettrico (e così l’occhio non serve) o si cerca di carpire anche il più piccolo barlume di luce proveniente dagli organismi bioluminiscenti (è chiaro che l’occhio sarà grande e sensibilissimo).