IL MAR ADRIATICO
E' un bacino semichiuso, a nord è delimitato dalle coste venete e friulane,
Golfo di Venezia e di Trieste e dalle coste slovene ed istriane.
A sud il Canale d'Otranto, largo poco più di
Le coste sono in prevalenza rocciose lungo la costa orientale e nella parte
meridionale di quella occidentale, a nord di Ancona nella parte occidentale
cominciano le pianure alluvionali determinate dagli apporti del fiume Po e la
costa, con l'eccezione del monte S.Bartolo a Gabicce, diventa sabbiosa per
diventare di nuovo rocciosa a nord-est con le montagne che si affacciano al mare
nel Golfo di Trieste.
L'Adriatico può essere a sua volta suddiviso in tre bacini.
Alto Adriatico:
dalle coste venete e friulane fino alla linea che congiunge fra le due coste
Ancona e Zara.
Medio Adriatico:
dalla linea Ancona Zara al promontorio del Gargano all'isola di Lastovo.
Basso Adriatico:
dal Gargano al canale d'Otranto.
Fondali
nel bacino settentrionale i fondali degradano lentamente a partire da entrambe
le coste e vengono raggiunte profondità massime di circa
Gli apporti del fiume Po condizionano la natura dei fondali, dalle sabbie
costiere si giunge ai fanghi ed il fondale e caratterizzato geologicamente dal
delta sommerso del Po.
Il bacino centrale è caratterizzato dal limite dalla depressione costituita
dalla Fossa di Pomo al largo di San Benedetto che raggiunge profondità di circa
Venti
i venti dominanti sono quelli dai quadranti settentrionali ed orientali. Nei
mesi estivi prevalgono venti a regime di brezza dai quadranti orientali, il
sopraggiungere di perturbazioni atlantiche richiama venti meridionali all'inizio
dell'autunno, se le perturbazioni sono legate ad un forte abbassamento della
pressione i venti di Scirocco possono assumere forte intensità specie nel basso
e medio Adriatico, determinando i famosi fenomeni di acque alte nella laguna
veneta in concomitanza dell'alta marea.
Lo spostamento verso est delle perturbazioni ed il ripristino di condizioni di
alta pressione richiama masse d'aria che possono dare luogo a venti occidentali
o da maestrale che fa sentire i suoi effetti con mareggiate nel medio e basso
Adriatico, oppure da nord e nord-est. Tramontana e bora sono i venti più temuti
dai pescatori, causano violente mareggiate e possono alzarsi all'improvviso.
Sono venti freddi che dal Golfo di Trieste spazzano tutto l'Adriatico e
provocano il raffreddamento repentino delle acque già all'inizio dell'autunno.
Altro vento che causa forti mareggiate sulla costa italiana è il levante, può
durare anche diversi giorni ed è in grado di determinare rimescolamenti di acque
nei fondali anche al largo della costa. Non di rado anche il libeccio, chiamato
Garbino dalle marinerie adriatiche, fa sentire i suoi effetti soprattutto al
largo della costa e sul margine orientale slavo, determina lo spostamento di
acque superficiali verso il largo.
nonostante sia un mare poco profondo e chiuso la circolazione delle masse
d'acqua è abbastanza complessa, attraverso il Po riceve il più importante
afflusso di acque dolci del Mediterraneo, sempre nel bacino settentrionale a
causa del raffreddamento repentino delle acque nella stagione fredda si
determina un corpo d'acqua più denso che scorre verso sud, costeggiando la parte
occidentale italiana, altra acqua superficiale giunge dal Mediterraneo
orientale, arriva al Canale d'Otranto e sale dalle coste slave verso nord.
La circolazione generale è in senso antiorario acque provenienti da sud
risalgono dalla costa orientale verso nord e discendono da nord a sud lungo
quella occidentale, correnti cicloniche si formano in ognuno dei tre bacini ma
variano di intensità con le stagioni e con gli apporti variabili di acque dolci
costiere.
Pesca
come quantità di pescato risulta il mare più produttivo del Mediterraneo, questo
ha consentito lo sviluppo di una copiosa flotta peschereccia. Le reti
maggiormente impiegate sono le reti da traino, a strascico e pelagiche.
I fondali sabbiosi e fangosi permettono l'utilizzo di diversi attrezzi tra i
quali anche rapidi e sfogliare per la cattura di sogliole. Sottocosta sono
numerose le imbarcazioni con draghe turbosoffianti per la cattura di molluschi
bivalvi. Nel bacino meridionale si usano reti a circuizione per la cattura di
pesce azzurro con lampare, stagionalmente si pratica la pesca al Tonno. La
piccola pesca utilizza reti da posta, nasse e cestini per la cattura di seppie e
lumachine.
Le maggiori risorse sono rappresentate dal pesce azzurro, alici e clupeidi nel
nord e nel sud adriatico, Naselli, scampi nel medio e basso Adriatico; calamari,
moscardini, pannocchie sempre nel bacino settentrionale.
molluschi bivalvi come le vongole veraci vengono allevati nelle lagune
settentrionali e meridionali. Copiosa la produzione di mitili negli impianti di
maricoltura del nord-adriatico.